Il 2019 ormai è agli sgoccioli e non ci si può proprio esimere dal cercare chi o cosa ne sia stato protagonista.
Il mondo del risparmio non si tira indietro e nemmeno io: quindi vi propongo un paio di argomenti che durante quest'anno hanno spesso attirato l'attenzione dei media specializzati (e non solo).
ESG e ETF ossia il vasto mare degli investimenti sostenibili e quello, un pò meno vasto (in Italia soprattutto), ma senz'altro interessante, dei fondi a gestione passiva.
I primi impegnati a fornire idee e risposte di investimento su di un tema fondamentale per la crescita sostenibile del pianeta, i secondi focalizzati a ridurre l'impatto dei costi degli investimenti, basilare in periodi dove i rendimenti tendono a restringersi.
L'articolo dell'inserto Plus24 de Il Sole 24 ore di oggi, sabato 28 dicembre 2019, accende la luce sulla coppia di protagonisti che a mio parere, terranno banco ancora per molti anni.
Dividendo correttamente le funzioni dei due strumenti: gli investimenti sostenibili per puntare, prevalentemente, alla ricerca attiva di quelle aziende che ottengono risultati anche in ambito sociale ed ambientale.
Da questi risultati derivano i ritorni, in termini di rendimento, per gli investitori.
Gli ETF, prevalentemente, per ottenere risultati nel medio/lungo termine su categorie di investimento più "mature" (solo a titolo di esempio azionario globale, tramite l'indice MSCI World), con uno sguardo attento al costo.
Sostenibilità, stabilità e controllo dei costi dei prodotti possono convivere tranquillamente all'interno dei moderni portafogli d'investimento, per i quali la vecchia separazione tra "gestione attiva" e "gestione passiva" rappresenta, ormai, soltanto una zavorra.
Sul tema della finanza sostenibile puoi dare un'occhiata al materiale del mio intervento al convegno AICQ Emilia Romagna - Progetto O.R.M.A. dello scorso 5 dicembre 2019. Clicca qui
Info e approfondimenti: fazzini.consulenza@gmail.com
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